CUNTRÁDA DI BUÀSC

 

Stemma: “Partito, nel primo d’oro alla Madonna del Miracolo al naturale, nel secondo di rosso, al toro furioso d’oro”.

Lo stemma raffigura nel primo, su fondo oro rabescato di verde, l’immagine della Madonna del miracolo; nel secondo il toro furioso animale simbolo della vita e del lavoro agreste; ma il toro furioso d’oro in campo rosso come è rappresentato sull’arma della contrada, in araldica rappresenta la forza della nuova fede cristiana vincitrice sui riti pagani.

Motto: “Fecondo e allieto”. (laetus in latino significa sia letizia che fertilità; da laeto ha radice il termine letame che da sempre viene usato come fertilizzante nei campi)

Animale totemico (issato in punta d’asta): il toro; ricorda la prevalente attività contadina della contrada.  

 

CUNTRÁDA MAGIÚRA

 

Stemma: “Bandato ondato d’azzurro e d’argento, al pastorale d’oro in palo, al temolo legato in ricciolo dello stesso, sul ponte in tronchi al naturale”.

Lo stemma raffigura, attraverso il motivo delle bande ondate, con l’azzurro il cielo e con l’argento l’acqua del fiume; il pastorale, con appeso al ricciolo il temolo, ricorda il santo patrono di Cassano San Zeno Vescovo di Verona (altra città bagnata da un fiume l’Adige), ma anche l’antica attività della popolazione di Cassano: la pesca.  Il ponte stilizzato ricorda il guado dell’Adda e quindi la sua posizione strategica che ne ha determinato la nascita, la crescita e l’importanza strategica.

Motto: “La forza del cielo e dell’acqua”. (il potere spirituale è abbinato alla forza generatrice dell’acqua)

Animale totemico (issato in punta d’asta): il cavallo; il cavallo rappresenta la nobiltà, ma anche il mezzo di trasporto e quindi la via, la strada, motivo dell’importanza di Cassano quale facile punto di guado dell’Adda verso le terre del Veneto.

 

CUNTRÁDA DAL RUSCÈTT

 

Stemma: “D’oro, al castello merlato alla ghibellina di rosso, cimato da due torri ad un piano dello stesso, aperto e finestrato del campo, ed al gelso sradicato e fruttato di more al naturale, penetrante dalla porta e svettante fra le torri”.

Lo stemma raffigura un castello merlato alla ghibellina significando simpatie filoimperiali; il portale e le finestre aperte stanno ad esprimere liberalità, generosità e buona disposizione d’animo; il gelso ricorda l’antica coltura dei bachi da seta qui voluta da Ludovico il Moro, personaggio di casa Visconti-Sforza, Duca di Milano, le cui imprese sono state ritrovate nei dipinti del nostro castello.

Motto: “la dolcezza schiude la porta della forza”. (la dolcezza dei frutti del gelso abbatte la fierezza delle mura munite del castello)

Animale totemico (issato in punta d’asta): l’aquila imperiale, simbolo del potere temporale.

 

CUNTRÁDA DAL CANTÓNN

 

Stemma: “D’azzurro, al cavaliere con giornéa d’oro e mantella di rosso, armato di staffile e coronato di mitra d’oro, montante un cavallo d’argento passante alla destra. Sul tutto uno scudetto d’argento alla croce di rosso, di Milano”.

Lo stemma raffigura Sant’Ambrogio vescovo-guerriero a cavallo mentre brandeggia lo staffile che ne caratterizza classicamente l’icona; ricorda la chiesa a lui intitolata e menzionata in un editto di Carlomanno del IX secolo attualmente sita al fondo di Via Mazzini; fra le zampe del cavallo è rappresentato lo scudo rosso-crociato della città di Milano di cui il santo era Vescovo.

Motto: “La storia,la memoria, la vita”.(la storia per ricordare l’antico insediamento, la memoria per la presenza in luogo del cimitero, la vita per ammonire che la vita terrena sarà seguita dalla vita eterna).

Animale totemico (issato in punta d’asta): il gallo; il gallo annuncia col suo canto il sorgere di una nuova giornata, del rinnovarsi della vita; un gallo nero veniva offerto nell’antichità attraverso riti pagani agli dei Inferi; il gallo simboleggia, quindi, sia la vita terrena che la vita dell’aldilà.

 

DRAPPELLONE o CENCIO

Nel Drappellone o Cencio o Palio che dir si voglia, è rappresentato il volto della giovane sposa la “Spusa bèla” i cui capelli sciolti avvolgono lo stemma antico di Cassano come è rappresentato nello “Stemmario Trivulziano” (antico armoriale della seconda metà del 1400 raffigurante gli stemmi delle antiche casate nobiliari milanesi).

In termini araldici lo stemma di Cassano viene così blasonato, ovvero descritto:

“sul campo azzurro dello scudo si delineano due fasce ondate color argento, sormontate da tre casse rosse: due caricate sopra la prima fascia e una sulla seconda.

In alto, nel capo, troneggia l'aquila imperiale nera, armata e linguata di rosso”.

In “araldica” ogni colore rimanda ad un preciso significato.

In questo caso i colori del gonfalone richiamano alcuni dei quattro elementi della natura e vengono associati ad una pietra preziosa:

- L'azzurro, il colore dello sfondo dello scudo, rappresenta l'aria che viene abbinata allo zaffiro, pietra preziosa simbolo di lealtà.

- Le due fasce d'argento, (bianche nel gonfalone), alludono al nobile elemento dell'acqua. Cassano, infatti, è cinta dall'acqua dei suoi fiumi, fattore costitutivo del suo paesaggio, della sua storia, cultura ed economia. L'argento, simbolo di purezza e innocenza, è associato alla preziosa perla.

- L'aquila nera su fondo dorato raffigura il capo dell'impero e sta a significare sudditanza al Sacro Romano Imperatore, ma anche una particolare protezione e benevolenza nei confronti della nostra città da parte dello stesso Imperatore.

- Le tre casse rosse con serratura nera, potrebbero rappresentare l'origine del nome di Cassano. Probabilmente sono simbolo del commercio; questo luogo infatti è sempre stato punto d'incontro per il valico del fiume Adda, ma anche luogo ben munito e sicuro, adatto a custodire beni preziosi.

- Il colore rosso delle casse indica l'altro elemento naturale: il fuoco. E' simbolo di ardimento e la pietra corrispondente è il rubino.

 

Continuando ad osservare il Drappellone si vedranno rappresentati i quattro stemmi delle quattro contrade: la “Cuntrada Magiùra”, il “Ruscètt”, la “Cuntrada di Buàsc” e, infine, al “Cantònn”.

La Cuntrada Magiùra corrisponde alla Via Veneto, il Ruscètt al Ricetto addossato al Castello visconteo affacciato sulla riviera dell’Adda, la Cuntrada di Buàsc è la Via San Dionigi – antica via di collegamento tra il porto ed il villaggio primitivo di Cassano, infine al Cantònn corrisponde alla Via Mazzini.

 

 I gonfaloni,  il drappellone o cencio ed il loro signigìficato  araldico, sono stati ideati e realizzati per la  PRO LOCO di CASSANO D'ADDA da GIGI CERNUSCHI, studioso ed appassionato di Storia di Araldica Italiana.

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