Ormai il dispiacere è diminuito, il positivo ricordo si è attenuato, la stima è rimasta, ma diventa sempre più flebile: è questo il momento di far apparire in questo sito Pro Loco quanto di più bello Battista LEGNANI rappresentava. Un famoso adagio recita “le mode passano, lo stile è eterno”: i presidenti passano la Pro Loco è eterna. Abitante di Grezzago, il Musichiere era più conosciuto a Cassano, dove amava intrattenersi, divertirsi, regalare attimi felici a persone a volte scontente o che non sapevano avere la necessaria bonomia per essere o far contenti. “quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia, del doman non c’è certezza, chi vuol essere lieto, sia” Così scrisse Lorenzo il Magnifico, così era il Musichiere, che in quasi ogni festa, non rimaneva con le mai in mano, ma agiva in modo opportuno, senza pensarci troppo in quanto così era la sua natura, peraltro conosciuta da molti, che lo apprezzavano quasi incondizionatamente. E’ spiacevole dover ricordare un uomo siffatto, ma il pensiero non può che andare all’essenza di un uomo generoso, valido, felice e intelligente. Abbiamo aspettato tanto tempo per ricordarne con gratitudine il fare in quanto volevamo essere abbastanza originali nel ricordo, non certamente nelle parole, ma soprattutto nel tempo, ormai sufficientemente lontano dall’imprevista dipartita. Non amava mettersi in mostra e quando fu additato dalla cittadinanza tutta, pianse come un vitello al ricevere il San Giovannino d’oro. Gli sarebbe piaciuto, ne sono sicuro, vederlo dare a un altro essere umano, mentre lui se ne stava da parte senza essere visto da alcuno, ma essere lì e dover parlare è stato troppo per lui! Ma lo meritava e andava segnalato quale esempio di attività e generosità. “Nessuno è profeta in patria” disse Gesù Cristo e anche la moglie e diversi della famiglia ritenevano normale o inutile un agire volto al bene del simile, soprattutto se debole o incapace di difendersi opportunamente. Ma era anche un lavoratore di prim’ordine e giustamente metteva a disposizione di molti parte di quello che lui stesso percepiva, aiutando, anche in questo caso, diverse persone ad esprimersi, di qualsiasi Paese fossero. Stato e Chiesa si sono trovati uniti al suo funerale, in quel di Grezzago, e ritengo che il Musichiere sia stato contento: non gli pesava fare ciò che si proponeva: proprio per questo viene ricordato il cittadino che opera per la cittadinanza.

CIMA